Il lavoro di educativa di strada all’interno del progetto Scuole Attive di Comunità è un esempio di come le attività educative possano essere un potente strumento di inclusione, crescita e partecipazione. Grazie all’impegno degli operatori, si creano spazi in cui i giovani non solo apprendono competenze, ma costruiscono legami di solidarietà e di amicizia.
L’esperienza degli operatori racconta come l’educazione non sia un compito da relegare alla scuola o alle sole famiglie, ma deve essere presente all’interno di tutta la comunità, anche nei contesti più informali, come la strada e i luoghi di socialità. L’educativa di strada è ascolto e azione concreta, e aiuta a seminare nei ragazzi e nelle ragazze il valore della collaborazione e della partecipazione, rendendo le comunità più forti e coese.
Il progetto Scuole Attive di Comunità è un’iniziativa che punta a rafforzare il legame tra scuole e territorio, promuovendo l’inclusione sociale e il benessere degli studenti attraverso attività formative e ricreative. Il lavoro degli operatori di educativa di strada che si impegnano a entrare in contatto con i giovani all’interno della loro comunità, creando spazi di partecipazione e crescita, rappresenta un aspetto cruciale del percorso.
Abbiamo dialogato con alcuni degli operatori coinvolti in questo lavoro, raccogliendo testimonianze su come la loro attività ha contribuito a migliorare la relazione tra i ragazzi, le famiglie e le loro comunità di appartenenza nel territorio dell’Ambito Br 4.
Il piacere di fare squadra insieme
Quando si chiede agli operatori quali siano i momenti più gratificanti del loro lavoro, la risposta è quasi unanime: la solidarietà, l’integrazione e il piacere di fare squadra insieme. Questi aspetti sono centrali per il successo del progetto, che non si limita a offrire attività ludiche o educative, ma punta a costruire relazioni positive tra i giovani, i loro coetanei e gli adulti che li accompagnano nel loro percorso.
Un operatore ha raccontato: “Vedere i ragazzi che si aiutano a vicenda durante le attività, che si divertono insieme e che si sentono parte di qualcosa di più grande, è un’esperienza che mi dà grande soddisfazione.”
Questi momenti di coesione sono possibili grazie all’approccio inclusivo e attento alle diversità che caratterizza l’attività educativa di strada, facendo sentire ciascun ragazzo valorizzato e partecipe di un grande progetto collettivo.
Un lavoro innovativo e sperimentale
Un altro aspetto che emerge chiaramente nelle parole degli operatori è la percezione del loro lavoro come un’attività innovativa e sperimentale. In contesti che spesso vivono situazioni di difficoltà e marginalizzazione, l’arrivo degli operatori di educativa di strada ha rappresentato un’opportunità nuova per i ragazzi e per la comunità.
“Ho percepito il mio lavoro come innovativo e sperimentale; credo che la comunità l’abbia percepito come altrettanto innovativo e valido,” afferma una operatrice. Questo approccio ha permesso di coinvolgere i ragazzi in attività che li hanno stimolati a scoprire e sviluppare competenze nuove, a mettersi in gioco e a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità.
Le attività proposte
Nel corso del progetto, alcune attività si sono rivelate particolarmente attrattive per i giovani coinvolti. Tra le più apprezzate ci sono state il calcio per i ragazzi e la pallavolo per le ragazze. Questi sport, che permettono di fare gruppo, sviluppare il senso di squadra e di solidarietà, sono diventati vere e proprie occasioni di socializzazione.
Un operatore ha sottolineato: “I momenti di gioco sono riusciti a coinvolgere tutti, creando un’atmosfera di divertimento e allo stesso tempo di collaborazione tra i ragazzi.”
Questi spazi di gioco non sono solo momenti di svago ma anche occasioni dal forte valore educativo, come un torneo di calcetto: opportunità valide per insegnare il rispetto reciproco, la condivisione e la gestione dei conflitti in modo pacifico.
Far crescere la fiducia nell’altro
Un altro elemento che emerge dalla testimonianza degli operatori è il cambiamento nella percezione che i ragazzi hanno degli operatori nel corso delle attività. All’inizio, i giovani si avvicinano timidamente, non sono sicuri di come interagire con gli adulti, ma con il tempo e con la ripetizione degli incontri, le barriere si abbassano.
“Inizialmente i ragazzi erano molto timidi nei confronti dell’operatore, ma man mano che gli incontri procedevano, hanno acquisito fiducia e confidenza, tanto che alla fine erano loro a cercare noi operatori,” racconta una operatrice. Questo processo di avvicinamento e creazione di un legame di fiducia è uno degli aspetti più significativi del lavoro di educativa di strada, che permette agli operatori di svolgere il proprio ruolo in modo autentico e efficace.
Un impatto positivo sulle comunità
Il progetto “Scuole Attive di Comunità” ha avuto un impatto positivo sia sui ragazzi che sulle loro famiglie. Grazie alle attività di strada, i giovani hanno trovato un punto di riferimento nella figura dell’operatore che li ha accompagnati verso un modo nuovo di vivere la propria quotidianità sperimentando il rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità. Questi sono i risultati più evidenti di un lavoro che si è sviluppato passo dopo passo, con pazienza e dedizione.
Come ci ha detto un operatore: “La comunità ha accolto positivamente il nostro intervento, riconoscendo l’importanza di un progetto che porta innovazione e nuove opportunità per tutti, in particolare per i giovani.”